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libro primo 229


pur un nevo, a quale si trovò il dipintore di cui sopra n’è stata fatta menzione; peroché, dissegnando egli di volere in Crotone od in Agrigento, che si fusse, fare una imagine perfetta, la qual dovea collocare nel tempio di Giunone, elesse da tutto ’l drappello delle crotoniate o pur agrigentine vergini ignude, al conspetto di lui accolte, cinque donzelle sole, di bellezza vie piú dell’altre tutte dalla natura dotate, delle quali egli se ne avesse a servire in quel perfettissimo e singolarissimo ritratto; a questa questa parte, a quella quella parte togliendo, ed al simulacro suo meravigliosamente adattandola. Ma voglia Iddio che noi abbiamo in questa impresa, come egli, felicissimo fine, fortunata uscita e favorevole il cielo! Di che io non ho paura e dubbio niuno, qualora solamente volgo gli occhi miei a mirare la mia, che tanto mi piace, donna bella, gentile, onesta e santa; anzi mi cresce la speme piú e piú ognora di farnelo rimanere scornato ed inferiore, e vincernelo d’assai anzi che no. — Qui, fatta un poco di pausa, soggiunse l’eccellente dottore: — Due sono le bellezze delle quali si vede qualch’uomo andare adorno: l’una è dell’animo, l’altra è del corpo. Quale sia quella dell’animo voi lo sapete, quale parimenti quella del corpo egli vi è pur troppo chiaro. Adunque imitiamo qui l’arte, scimia della natura, la quale s’attacca per lo piú, in sul principio, alle cose men perfette e men difficili, e cosí, pian piano, trapassa alle piú perfette e piú difficili. Voler ritrarre una beltá esteriore, pare a me che vi sia un peso molto piú lieve assai che non è quello di voler ritrarre una interiore. E però, se piace a voi, piacerá a me dal bello di fuori incominciare a formar questa donna prima che da quello di dentro; il quale alla perfezzione, che le cerchiamo e procuriamo di darvi, è necessarissimo. — Cosí detto, ebbe risposta il signor dottore quale aspettava, cioè di cominciare la donna esteriormente. Il perché egli cosí riprese il parlar suo: — Principiando io questa donna esteriormente, dico che il principio può essere difforme, altri da questa, altri da quella parte incominciando; ma io in ciò poco mi curo e vo’ incominciare dai capelli primieramente. E, sí come in prima tolgo questi, cos io giudico essi in una donna la piú importante