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224 iii - il libro della bella donna


rispetti non voglio che voi paghiate. L’uno è che questa donna, per sí fatto mezo veduta, potrebbe chiamarsi, come l’antedetta Elena, «femina di mondo»: cosa che a me per ogni rispetto non dee piacere. L’altro è che cosí io non verrei a sodisfare al desiderio mio, di sopra accennato, del debito che ho con la molta cortesia vostra. Non pagherete adunque, no; ma io sí bene, facendolavi vedere, scemerò con la prontezza dell’animo, in qualche parte, il gran numero di tanti e tanti oblighi, ch’io vi tengo. Avete adunque da saper (per introduzzione di poter mirare questa di perfetta beltá dotata ed adorna donna) che, tornato io i mesi adietro dalla villa, ove con tanti solazzi, tutti dilettevoli, voi ed altri gentiluomini assai ed io avevamo quindici giorni continui spesi senza punto aver da lagnarci della fortuna, e, standomi una notte in letto, mi parve in sonno di vedere al vostro camino il signor Giacomo Codroipo, di quella stirpe cosí bello e felice ramo (e il qual tutto voi somiglia in ogni sorta di virtú vera, onde se ne fa ogni di piú chiaro); e seco era il cognato messer Pietro Arigone, gentilissimo signore, in cui rilucono quasi tutti quei lampi, che ponno luminoso rendere un gentiluomo; ed eravi altresí l’eccellente dottore Della Fornace, che, per esser il nido della bontá, della gentilezza e della mansuetudine, vi s’accompagna volentieri con essi. E cosí ancora vi erano altri due splendidissimi ed onoratissimi signori: l’uno il signor Vinciguerra, e l’altro il signor Ladislao; de’ quali il primo è piú vostro che suo, ed il secondo ama, per bontá sua, me tanto, che a me solo (nè so io onde ciò n’avenisse) voleva egli allora volontariamente cedere.

Ora, ritrovatisi costoro al luogo detto, dove ancora voi ed io eravamo, e ragionandosi di non so che dolcemente, il signor Giacomo, interrompendo il parlare, ch’era per andare in lungo, e tagliando il ragionamento, disse queste parole: — Signori, se a voi piacesse quel che a me non dispiace, io direi qui che rea cosa non sarebbe in altro tempo differire i ragionamenti, e voi tutti venirne meco a falcone a San Martino, ove avendo io un luogo, il quale alcuni di voi hanno potuto piú volte vedere, mi sforzarei per tre giorni (ché tanti son per trattenermi ivi) di farvi