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de la bella creanza de le donne | 15 |
Margarita. Or ritorniamo al fatto nostro, madonna Raffaella, ch’io tengo certo che vi ci abbi mandata oggi Dio qui da me.
Raffaella. Siene certissima che Dio m’ha spirata a venirci, acciochè tanta beltá e leggiadria, quant’è la tua, non abbiada invietirsi in casa, ruzzando con l’aco e con le assicelle. Ora la prima cosa, figliuola, tu hai da por cura che quei piaceri, i quali conchiuderemo oggi che ti si convenghino, tu vegga di pigliarteli con tale ingegno e con tal arte, che il tuo marito piú presto abbia da comportarlo volentieri che da pigliar un minimo sospettuzzo de’ casi tuoi. E questo lo farai agevolmente, se tu arrai a vertenza di non entrar furiosa, cosí, in un tratto, ne la via che noi diremo. E massime, essendo tu vissuta fin qui lontana da simil cose, e rimessa fra i gatti intorno al fuoco; perchè una cosí subita mutazione darebbe da sospettar a non so chi. Bisogna ancora che tu usi diligenza, quando ti accadesse trovarti dove si ragioni di sollazzi e di feste, a la presenza di tuo marito o d’altri. Non mostrare menare smania e di struggertene del desiderio; anzi, tenendo il tutto in te, ne parlerai come di cosa che non t’importi molto. E medesimamente, tornando talvolta in casa da qualche festa e convito, guardati non star in un certo modo sospesa e con l’animo sollevato, tal che s’accorghino le mura, non che altri, che tu abbi il capo pien di grilli. E con queste avertenzie ed altre, che ’l tuo ingegno ti dimostrerá, tu potrai avere li medesimi sollazzi, ed insieme la pace de la casa con tuo marito; che, potendola avere, mi par cosa da stimarla moltissimo.
Margarita. In questo arrò io da durar poca fatica, perchè, come vi ho detto, il mio marito è la meglior pasta d’uomo che voi vedeste mai. E di quelle cose, che io mi disponessi, crederei farli creder che le lucciole fossino lanterne; nè altri ho in casa, di chi io abbia da tener conto, come son suocere e suoceri, cognati e cognate e nipoti, e simil gente da malacqua.
Raffaella. Gran ventura è la tua, perchè io conosco molte in questa terra, che hanno i lor mariti cosí arrabbiati, fastidiosi e indiavolati, che, tutta volta rimbrottolandole e villaneggiandole, fanno la casa loro la casa del gran diavolo. Dove che gli sciocchi