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ii - angoscia doglia e pena |
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loco fra i denti e la lingua, anzi sotto la lingua, benché sia vicino ai denti. Ed, essendo la natura del serpente di mostrare quanta è la sua proprietá, non potendo altrimente dimostrarla, si sforza di movere tanto spesso spesso la lingua, che pare non metta tempo di un moto a l’altro, e ciò per concitare quella sua vera proprietá, che per natura vi sta sotto la lingua. Il che essendo un umore frigido per natura e greve ancora, si sforza il detto serpe de riscaldarlo e di solevarlo, di sotto, sopra alla lingua; si sforza di vibrar la lingua, cioè di mover spesso spesso e senza meter tempo dal moto al moto, per trar fuori, come cosa, la quale, essendo a lei suave e conveniente, credendo che non possa essere ad altrui ancora altrimente, el gietta, con fischio alle volte ancora, volendo mostrar con la sua voce che cortesemente vi impartisse del suo sapore e di quello che ha per natura nella lingua. La quale, essendo quella parte de l’uomo che principalmente gusta li sapori di tutte le vivande, meritamente ritenendo per sè il piú saporoso umore, il quale credendo egli che será tale ancora agli altri, volintieri l’impartise, come animale che per natura ama la societá. Dil che vedendo voi ancora gli effetti, dovete prestar la fede a le mie parole. E credetemi che talvolta il serpe, se sapesse di mortificar l’uomo e privarlo di la presente vita, non credo che ’l cercarebbe di impartire del detto suo sapore. Il che non fa la donna; anzi, se ella fermamente tenesse di poter mortificar alcuno, non mancarebbe di trar fuori non solamente la saliva, ma ancora sputarebbe la lingua talvolta, tanto è maligna e venenosa. Imperò, lasando da parte l’odio feminile e lo veneno serpentino, desenderemo a quella contemplazione che si conviene al vibrar della lingua della sua donna col proprio marito. Avete a sapere che, avendo detto di sopra il savio vecchio «con la bocca», cioè che la bocca, come la porta del core, che sia la prima verso il marito pronta ed aperta ad ogni sua dimanda, poscia séguita il savio vecchio che: — Non bastando — dice — la bocca, convien che la lingua subito mostri la satisfazione al marito. — E, perché molte cose si affinano con veloce moto, parmi che Socrate affina ancora l’amore fra il marito e la moglie con questo moto, perché vuole che