Perciò piangete voi, infetti di tanto male! E, se pure pianger
non volete sempre, pregovi che in breve di acerbo pianto e
folte lagrime vi squagliate, piú tosto che, per cagion della vostra
donna, diventiate polve. Perché vi è piú utile, e manco doglia
avete di morire di ghiaccio e congelarvi, come molte fère si
trovano a tempo di l’aspro verno e coppia di neve e giaccio,
perché, cosí morendo, morirete senza alcun dolore; e, morendo
del fuoco, morirete con stenta, con tormenti, con incomportabil
sete, con infiniti sospiri, con lamentar senza modo e
fine, non trovando loco nè possa, mentre che ardendo non
sète estinti. Oh fuoco odioso, fuoco pena infernale, fuoco non
fuoco, ma vera rabbia del core afflitto e di essa anima meschina!
Né perciò vi meravigliate che non vi riduco in memoria
ciò che scrisse Ippocrate contra il detto fuoco, ciò che narra
Galeno per vencere il suo furore, ciò che ordina Celso per estinguere
la sua inestinguibil fiamma, perché non si trova appresso
i detti alcun rimedio, che piú tosto non accenda il detto morbo a
maggior furore, che lo estingua. Pertanto, o voi amici, fuggete
da la donna come dalla peste, perché vi consuma non altrimente
che la peste sòl consumarci, contra la quale non giova essere
crudele, non forte, non potente, non destro, non fortunato, non
da molti amato, non essere bello, nè litterato. Perciò giudico
che la crudeltá di Damasippo, il quale occideva gli uomini come
fosseno vittime di sacrificio, fosse manco acerba di questo fuoco.
Né Ptolemeo Fisico, re di Egitto, con sua crudeltá puotè essere
uguale, non che superiore, al detto fuoco, benché tagliasse in
pezzi il proprio figlio, del quale mandò alla sua madre li piedi
e le mani, col capo, tagliati e posti in nella sporta, in dono de
la sua nativitá. Donque non giova ad alcuno essere de l’animo
di Erode, il quale fece morire tanti migliaia di fanciulli, per
offendere insieme il nostro Salvatore, perché il fuoco di una
malvagia supera la bestialitá di costoro e di piú crudeli o bestiali.
Sí che, se non volete essere consumati pria che per natura
devete morire, fuggirete questo contrario de natura umana, sí
che farete cosa grata a voi, alli parenti e vostri amici, e finalmente,
morendo e vivendo secondo la legge, vi mostrarete essere