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148 ii - angoscia doglia e pena


so che voi sappete quante volte ogni momento si volge senza proposito, perciò non vi meravigliate se ella è piú instabile di acqua corrente, piú mobile di l’onda dil mare, piú volubile di foglia o fronde. Sempre in moto, a guisa de la formica estiva, di sorte è giudicata omai piú vagabonda di ciascuna fera selvagia, e piú errante di quella peccorella che va pascendo senza il suo pastore. Di sorte, essendo stanco giá di udire il mio maestro maggior proprietá ed altre diffinizioni della donna, tacque, rimanendo come colui che ha udito contare la ruina de la sua casa.