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ii - angoscia doglia e pena |
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so che voi sappete quante volte ogni momento si volge senza
proposito, perciò non vi meravigliate se ella è piú instabile di
acqua corrente, piú mobile di l’onda dil mare, piú volubile di
foglia o fronde. Sempre in moto, a guisa de la formica estiva,
di sorte è giudicata omai piú vagabonda di ciascuna fera selvagia,
e piú errante di quella peccorella che va pascendo senza
il suo pastore. Di sorte, essendo stanco giá di udire il mio maestro
maggior proprietá ed altre diffinizioni della donna, tacque, rimanendo
come colui che ha udito contare la ruina de la sua casa.