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138 ii - angoscia doglia e pena


parole de la vostra donna, vi guardarete della sua astuzia. Perché, sí come il mèle copre il veneno, cosí le dulci parole ascondeno l’astuzia; di sorte, dove la donna non può andare con li soi piedi, si sforcia di giongere col proprio ingegno, per modo che piú delle volte semina risse e custioni dove fosse molta pace. Perciò giudico che altro non voglia dire il savio vecchio che la donna, oltra l’astuzia volpina, essere rissosa. Perché la rissa è una delle qualitá dell’intelletto, imperoché se diffinisse in questo modo: «rissa» è un audace voler de vindicarsi di qual vòi ingiuria o cosa negata (pertanto dico la donna essere guerra privata); processa dalla inordinata voluntá e consiste nelle parole, sí che «rissa» dirai essere temerario contrasto, dove non accade che la donna stenda li soi piedi, imperoché bast’adoperare l’ingegno.