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de la bella creanza de le donne |
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che sono! Ma lasciamoli andare, ch’io intrarei in collera agevolmente. Dubito ancora, donne mie amantissime, che non sieno alcune fra voi, le quali, come poco pratiche de le cose del mondo ed avezze fra i gomiccoli e le matasse, non si maraviglino trovando in questo Dialogo che fra le altre buone parti, ch’io dico convenirsi a una gentildonna, intendo esser convenevolissimo ch’ella con gran destrezza si ellegga uno amante unico in questo mondo, ed insieme con esso goda segretissimamente il fin dell’amor suo. A queste tali cosí scempie, che si maravigliano di ciò, io mi crederei con tanta chiarezza mostrar loro ch’elle s’ingannan grossamente, e con sí buone ragioni farle vedere che egli è cosí, ch’elle confessarebbono ch’io m’intendo piú de le cose del mondo che esse non fanno. Ma perché, s’io entrassi in tal proposito, mi abbondarebbono cosí le ragioni e la materia, che diverebbe maggiore il proemio che il dialogo, per questo mi risolvo che sia meglio, donne mie, offerirmi a quelle di voi, che non sieno di cosí sciocca oppinione, che le si credino che non si convenga ad una gentildonna attendere agli amori; e mostrar loro ad altro tempo, con ragioni vivissime e gagliarde, come questa cosa de l’onore s’ha da intendere. Io vi confesso bene: poiché gli uomini fuor di ogni ragione e tirannicamente hanno ordinato leggi, volendo che una medesima cosa a le donne sia vituperosissima ed a loro sia onore e grandezza; poich’egli è cosí, vi confesso e dico che, quando una donna pensasse di guidare un amore con poca saviezza, in maniera che n’avesse da nascere un minimo sospettuzzo, farebbe grandissimo errore, ed io, piú che altri, ne l’animo mio la biasmarei, perch’io conosco benissimo che a le donne importa il tutto questa cosa. Ma se da l’altro canto, donne mie, voi sarete piene di tanta prudenza ed accortezza e temperanzia, che voi sappiate mantenervi e godervi l’amante vostro, elletto che ve l’avete, fin che duran gli anni vostri, cosí nascosamente, che né l’aria, né il cielo ne possa suspicar mai, in questo caso dico e vi giuro che non potete far cosa di maggior contento e piú degna de una gentildonna che questa. E di ciò ve ne vorrei dar tante ragioni, che buon per voi; ma mi riserbo ad altro tempo. Per ora bastivi questo: che la cosa sta come vi dico, che se voi volete poter dire ne l’animo vostro d’esser vissute in questo mondo, vi bisogna aver questa parte ch’io v’ho detto; ché altrimenti il menar gli anni gioveni senza conoscer amore, si può dir che sia il medesimo che star morte sempre. Si che abbracciate, donne mie care, questo amore