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ii - angoscia doglia e pena |
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si saperá guardare dal detto male. Dicovi adunque che la fraude
e l’inganno stanno fondati ne l’intelletto. E l’intelletto pose
natura ed esso Iddio nella anima, la quale è principio mediante
il quale vivemo. E detta anima ha il fondamento nel cuore,
ma alberga nel cerebro. E della anima vi son tre dote e proprietá,
ancora che sia simplice di sostanzia. E prima dote è
l’intelletto, il quale primo intende le cose; poi vi è la ragione,
la quale discerne il male dal bene; e vi è ultimo la memoria,
la qual conserva ciò che l’intelletto comprende, e l’intelletto appresso
molti è dimandato «senno». Sí che, concludendo, dico che
la donna summamente attende con l’intelletto di trovare qualche
inganno, acciò possa sodisfacere al suo appetito; e tali son certo
che tu sai che vi sono infiniti. Imperò chi non vuole essere
ingannato dalla sua donna, conviene che conossa la sua natura
e suo intelletto, perché cosí conoscerá la sua arte. La quale, essendo
bona, abbracciala strettamente; ma, ria essendo, la fuggirai,
come fugge l’agnello il lupo, la candida colomba il crudel
uccello di Giove, o come l’uomo il serpe venenoso.