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96 ii - angoscia doglia e pena


si saperá guardare dal detto male. Dicovi adunque che la fraude e l’inganno stanno fondati ne l’intelletto. E l’intelletto pose natura ed esso Iddio nella anima, la quale è principio mediante il quale vivemo. E detta anima ha il fondamento nel cuore, ma alberga nel cerebro. E della anima vi son tre dote e proprietá, ancora che sia simplice di sostanzia. E prima dote è l’intelletto, il quale primo intende le cose; poi vi è la ragione, la quale discerne il male dal bene; e vi è ultimo la memoria, la qual conserva ciò che l’intelletto comprende, e l’intelletto appresso molti è dimandato «senno». Sí che, concludendo, dico che la donna summamente attende con l’intelletto di trovare qualche inganno, acciò possa sodisfacere al suo appetito; e tali son certo che tu sai che vi sono infiniti. Imperò chi non vuole essere ingannato dalla sua donna, conviene che conossa la sua natura e suo intelletto, perché cosí conoscerá la sua arte. La quale, essendo bona, abbracciala strettamente; ma, ria essendo, la fuggirai, come fugge l’agnello il lupo, la candida colomba il crudel uccello di Giove, o come l’uomo il serpe venenoso.