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94 ii - angoscia doglia e pena


vittoria di Agesilao, in nella unitá di mente delli suoi amanti, come era di Caligula, quando disiava che il populo romano avesse un solo cervello, acciò piú facilmente potesse, e ad un colpo, troncarli (o ladra voluntá e di uomo carnefice!) nondimeno forsi serebbe piú lodata che non è, essendo in mezzo di lascivia. Sí che non vi maravegliate, o amanti, quando vedete la vostra amata caduta in grave errore per cagione di detta voluntá, percioché chi ha la mala voluntá presto diventa meschino, anzi piú misero della propria possanza, con la quale suol sodisfare alla sua mala voluntá. E sappi che, se la donna non avesse pura possanza, libero arbitrio, non si domarrebbe per la propria voluntá. Sí che, se la donna fosse priva della sua possanza, la sfrenata voluntá non avrebbe loco in lei; ma, perché la natura, sua madre carissima, gli ha dato libera possanza, imperò mai cangiará la donna la sua ostinata voluntá, anzi secondo lei sempre si guidará, onde nasce la pazzia. Ed è quel guida il quale mena la donna nel piú profondo abisso de le tartaree caverne, dove non s’ode altro che pianto e voce orrendi. E, discendendo alla pazzia e pazza voluntá della donna, dico che, quando tu vòi conoscere chi è guida della tua donna, guarda quanto si diletta di cose vane e sensuali, perché specialmente la donna attende alla sensualitá. Imperò la voluptá gli è la vera ésca di voluntá della donna, e sappi che la voluptá è cagione che tutte le vertú se partino dal suo corpo. Perciò la tua donna assiniigliarai a una bestia, o vòi dire allo animale brutto, spezialmente quando tu vederai essere fatta diforme e brutta in quello atto, del quale diremo doppo, nel qual vuole essere sodisfatta da te summamente. Perciò tal sua voluptá è quella voluntá che chiamamo la sua pazzia, la quale se diffinisce voluntá della mia donna; e pazientissima pazzia, perché lei è paziente pazza ed ha a caro essere chiamata pazzarella. Ed il suo volere proprio è pazza voluntá, sfrenata, fidissimo duca di ciascuna donna.

Parendo omai al detto Nifo che nessuna cosa al mondo senza arte si possa fare, non resta de dimandare al prudente vecchio qual è l’arte della donna, perché, non facendo con arte l’officio