Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/95

proponessi. Laonde ora che in questo selvaggio loco, che tanto vicini siamo, s’io me ne andassi a lui e parlassi, Amore forse tanto d’ardire mi porgerebbe che, rispondendo a tutte le sue opposizioni, meriterei d’acquistare la grazia sua. Perché chi è piú atta a fargli credere l’ardor mio, senza lettere ed ambasciate, di quel ch’io sono? Niuno può meglio mettere alcuna impresa ad essecuzione di cui ella tocca. ...

Baffa. È verissimo.

Raverta. ... Chi può aver piú forza di render molle ogni duro core, di movere ogni anima cotanto costante, d’umiliare ogni spirito altiero degli amanti, che il volto pallido, gli occhi lagrimosi, il parlar debile ed interrotto, i continui sospiri e la propria presenza degli amanti? Nessuno altro veramente. Perché non delibero d’andarmene a lui e domandargli mercede? Ché tardo io? — E cosí, stando tra speranza e timore, tra paura ed ardire molti giorni, avenne un di che, stando lei sopra un verone che scopriva da un lato tutta la Brenta, vide quello starsene solo all’ombra d’un faggio. Onde di novo disse: — Perché non discaccio ora da me la vergogna? Perché ora non m’appresento a lui, a fargli intendere il mio languire? Sará sempre egli si crudele che lasci morire chi tanto l’ama? Non lo credo mai. Perché è impossibile che sia generato dalle dure querce d’Appenino, né nodrito dalle fiere tigri ircane, che non ascolti ed abbia di me pietade. Chi sa che, si come Iddio non vuole la morte del peccatore, ma che piú tosto si converta e viva, che anco Amore non abbia da volere ch’io, cosí struggendomi, muoia, ma piú tosto, amando, sia amata ed abbia ad essere felice? La fortuna spesse volte suole aiutare quei c’hanno ardire e scacciare i timidi. — E, cosí dicendo, scese le scale e piú volte ritornò a salirle. Imperoché un pensiero le diceva: — Ché non vai? — L’altro diceva: — Raffinati. — Nondimeno, tanto potè la passione e l’amore, ch’essendo stata finallora timidissima, quegli, malgrado suo, le diedero pur tanto ardire, che, posta in tutto da canto ogni vergogna, deliberò d’andarsene a lui. E cosí, smontate le scale, passando un prato, gli sopragiunse d’improviso. Ed essendogli stata un gran pezzo sopra, prima ch’egli se ne avedesse, percioché stava