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i - il raverta | 61 |
amante, si possa a voglia sua arrossare, impallidire, restare attoniti, fisar gli occhi nella cosa amata, con quella pietá ch’amore imprime in noi.
Baffa. Non dite cosi, perché, a’ miei giorni, ho conosciuto di quei che fingevano, onde si ha poi conosciuto la loro simulazione far cose sopra l’uso naturale: piangere, sospirare, impallidire ed arrossare di maniera che non ogni semplice, ma ciascuna donna, per accorta che fosse, sarebbe rimasta ingannata.
Raverta. Appunto il vedere uno estremo da un altro estremo è quello che, a chi ha punto di considerazione, scuopre il vero dal falso ed il falso dal vero. Il pianto ed i sospiri son meglio in nostro potere che non è l’arrossare ed impallidire, il quale non è sempre presto alle nostre voglie. E, se arrossavano ed impallidivano, dovea procedere piú tosto da vergogna o da téma di non inciampar poi nell’insidie, che da altro. Ma troppo ben si conosce quando gli effetti sono veri o falsi.
Baffa. Seguite dunque.
Raverta. Perché mi pare difficilissimo. Nondimeno, come avete detto, si ha trovato alcuno c’ha saputo fingere o, per meglio dire, ingannare l’amante, il quale, amando, crede di piú assai che non opra l’amato. Perché, se lo vede movere un sospiro, benché sia finto, quello gli passa per gli occhi e gli scende al core; onde, mosso a pietá, non può patire di lasciarlo piangere e languire, benché di nascoso poi sen rida e goda. E di qui i miserelli amanti restano poi ingannati. Onde, conoscendo alla fine, come che tardi, gli occulti inganni, muoiono bene spesso disperati.
Baffa. Infiniti veramente ingannati son giunti a mal termine.
Raverta. Ma però non resta che difficilissimo non sia il poter fingere d’amare; perché, non essendo amore, non so come si possa perseverare, cercando d’ottenere l’intento di cosa che non gli sia grata e che non ami. Ma che diremo di quelli che sono innamorati e vogliono fingere di non esserci? Questo dico io non solamente esser difficile, ma impossibile: perché, essendo amanti, non siamo in nostro potere. E, se bene abbiamo in animo di non andare a vedere la cosa amata, Amore, a cui