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i - il raverta 55


Bosello, persona tanto piena di bontá e fede quanto ornata di lettere e di gran giudicio? Vivete, carissimo amico, quanto piú potete, lontano dalle loro corti. Lasciate che l’ignoranzia e l’invidia ivi ministri e serva, e voi godetevi lieta e tranquilla pace d’animo».

Baffa. Buoni e santi consigli.

Domenichi. «Piú vi direi, se non fosse che in breve vi aspetto, secondo mi scrivete. E, perché avete caro di sapere come questa inclita cittá, regina della libertá e madre della giustizia, governata da cosí savi signori, sia ornata di pellegrini ingegni e di splendidi signori, non resterò di nominarvi alcuni, dei quali parte ho domestichezza ed amicizia o, per meglio dire, servitú, e parte riverisco, per meritare d’essere onorati da qualunque desidera onore. Molti onorati personaggi vi sono: vi è tra gli altri il signor Gian Iacopo Lionardi, conte di Monte Abbate ed ambasciatore dell’eccellentissimo signor duca d’Urbino appresso questa illustrissima republica, del quale facilmente, per mezzo del divinissimo Aretino, potrete avere cognizione; amatore di virtuosi non meno che giá fosse la felice memoria del duca Alessandro de’ Medici, vostro singolarissimo padrone e benefattore. Vi è il mio onoratissimo conte Lodovico Rangone, chiara lampa di liberalitá, del quale s’io volessi pure un poco scoprirvi il grande e generoso animo, non converrebbe ch’io m’estendessi piú oltra che a ragionare degli eccelsi meriti suoi. Medesimamente, quasi di continuo, potrete godere la dolce conversazione del cortese e veramente gentile ed onorato conte Guido di Porzia, il quale, con la gentilezza e cortesia sua, lega di tal maniera ogni virtuoso ingegno ch’è sforzato ad amarlo e riverirlo, sí come simulacro ed essempio di bontá. Non passerò con silenzio il nobilissimo conte Collaltino da Collalto, il quale non è meno dotato di perfettissime bellezze interiori di quello che sia d’esteriori. E ben si può dir di lui che, sí come è ben formato di viso e di corpo, che men bella ancora non sia la sua anima, percioché effettualmente l’uno e l’altro si conosce».

Raverta. Tutto il mondo è di questo parere.