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52 trattati d'amore del cinquecento


gli adulatori, non si stimano se non buffoni, né ad altre persone si dona. I poveri virtuosi vi muoion di fame e, in capo delle fini, logorano la pelle sullo spedale». Raverta. Cosi non fosse vero ciò ch’egli scrive com’è il Vangelo. Domeniche «Vedete pure quanto n’è stato detto di male da ogniuno. Leggete il Petrarca in quei tre sonetti:

          Fiamma dal ciel su le tue trecce piova;

ed in quell’altro;

          L’avara Babilonia ha colmo il sacco;

e nel terzo ch’incomincia:

          Fontana di dolore, albergo d’ira;

ed in mille altri luoghi; e medesimamente nell’opre sue latine. Onde è maraviglia come la bontà d’Iddio tanto sopporti. Ed a quest’una si conosce quanto sia vera la nostra santa fede e la pietà d’iddio; come dimostra anco il Boccaccio nella novella d’Abraam giudeo, nella quale in poche parole assai ben vi mostra la malvagità della corte. E perché mi potreste dire: — Io t’ho pure udito, e di continuo odo, che in voce ed in iscritti molto commendi la cortesia, la bontà e la magnanimità del signor Vicino Orsino; — vi dico che meritamente, non da simulata affezzion costretto, ma per non tôrre il suo privilegio al vero, lo faccio, e farollo fin che mai mi sarà concesso di poter fare. E mi duole che il picciolo mio potere non sia conforme alla gran voglia mia ed agli eccelsi meriti suoi, per potere far gir di pari i mortali scritti miei con gli immortali onori suoi. Del quale è tale e sì fatta la bellezza, che ancora non è difinita la tenzone nata tra l’anima e ’l corpo per lui: se siano maggiori o le sue virtù e bellezze interiori, giunte a tal grado di perfezzione che più crescer non ponno; o le proporzioni, colori e linee esteriori, delle quali l’invidia ancor ne gode, né può dargli menda. Onde egli né gli altri pari suoi non s’intendono in questo numero, perch’è vero e non mendicato signore. E, quando che trovaste uno di questi tali, sì, che sareste ben consigliato, non solo