Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/370

V

«La Leonora» di Giuseppe Betussi

La Leonora di Giuseppe Betussi ebbe una sola edizione, oggi divenuta rarissima (») e che pecca tanto poco di soverchia correttezza, che in un certo punto manca perfino di una parte dell’originale. In questa operetta, edita tredici anni dopo il Raverta, si nota una purezza e una eleganza piú fine di lingua, nonché una maggiore costanza ortografica; anche l’interpunzione in questo dialogo è sufficientemente curata. Le forme costanti da noi giá notate nel Raverta permangono anche nella Leonora. Ad esse sono da aggiungere queste altre poche: «asseguire», «essequire», «mezo» e «mezanitá», «openione», «rezo» per «rezzo»; e sempre poi «oltra», e «brutto» in luogo di «bruto». Inoltre gli astratti latini in «tia» sono qui resi tutti con la finale «zia»: «prudenzia», «constanzia», ecc. Si notino ancora la forma verbale «poetiggiare» e la adiettivale «chente». Le poche correzioni introdotte nel testo sono le seguenti: p. 309, r. 32 «d’ingiusta» invece di «l’ingiusta»; p. 313, r. 33 aggiunta la parola «resistente» dopo «mostrata»; p. 321, r. 21 aggiunto «io» dopo «or ora»; p. 321, r. 34 «queti» invece di «questi»; p. 323, r. 3 aggiunto «vogliate» dopo «quando»; p. 332 «odiato» invece di «oditato»; p. 331, r. 29 aggiunto «che» dopo «irragionevoli»; P- 337» r - 28 «seguite» invece di «seguiteci»; p. 339, r. 4 «possibile» invece di «impossibile» ; p. 342, r. 29 «avermi» invece di «aver».

Del Betussi si disse giá a proposito del Raverta. Circa la Leonora , non solo nessuno ne scrisse alcunché, ma fu poco nota e scarsamente citata, per la raritá dell’edizione.

(1) La Leonora, ragionamento sopra la vera bellezza di rnesser Giuseppe Betussi. Allo illustrissimo signor Federico Madruccio. In Lucca, appresso Vincenzo Busdrago, 1557 (in ottavo piccolo).