Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/190

e riprensioni, procedendo con voi con quel medesimo modo (perché io son tenuto a questo, essendo voi lui medesimo), per ricordo vi mando la presente bozza, da me fatta per ricreamento delle piú gravi lettere, accioché col mezzo di questa possiate imparar a fuggir gli inganni che usano i perversi uomini alle candide e pure donzelle, come voi séte. E con questa vi ammaestro e vi consiglio a procedere ne’ vostri gloriosi studi, fuggendo ogni occasione che disturbar vi potesse dalla impresa vostra. So che io son troppo ardito, ma i meriti delle virtú vostre e l’affezzione estrema portata a voi e madonna Cassandra, vostra onorata sorella, ed il debito a che io son tenuto mi costringano a questo; laonde spero trovar appo voi perdono. Forse poi, riprendendo vigore, tempo verrá che io, piú sicuramente allargando i vanni per l’aer sereno de’ vostri onori, suplirò a quello che al presente non posso, per esser solo, sostenere.

Di Vinegia, il di iti di gennaio 1545.