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158 | trattati d’amore del cinquecento |
e dubita di non esser dalle persone o da’ suoi còlta in fallo.
Ma, caso che ella acconsenta a concedermi tanto d’agio sí che
io possa raccontarle il mio desidèro, si conduce con tanta
paura, con tanto fastidio, che è una maraviglia a pensarlo. Ella,
da piú considerazioni stimolata, talor si tira adietro; talor, tutta
accesa, fatto animo, schernisce la gelosa madre e il sospettoso
padre. Finalmente, meco ridotta, che pianti, che sospiri, che
dolori son quelli co’ quali ella mi dona il frutto delle mie tante
fatiche! Intanto sopragiugne pericolo, laonde bisogna e fuggire
e nascondere e trovar invenzioni per difension dello onore
e della vita dell’uno e dell’altro. E come credi tu che una giovane,
che a pena ha veduto l’aria, vaglia in tali cose? Considera
alquanto (poiché tu m’alleghi le Novelle del Boccaccio) il caso
della Caterina di messer Lizio, quel dell’Agnolella e quell’altro
del Pinuccio, e vedrai quanti affanni, e a che pericoli, e in
che fastidi fussero gli amanti per loro.
Silio. Voi dite il vero.
Panfilo. Ècci poi questo disavantaggio: che le donzelle non vanno alle commedie, alle feste e a’ luoghi publici, ove gli amanti concorrano, ove i giovani fanno conoscere il lor valore, ove Amore altrui presta occasione d’accomodarsi, e di dove mai donna alcuna non si parti sanza qualche poco di fiamma. Anzi, discontente e ristrette da voleri e da piaceri e da comandamenti de’ padri, delle madri e de’ fratelli, il piú del tempo rinchiuse dimorano nel piccolo circuito delle lor camere; laonde ad altro non penso io che si possa assomigliare lo stato loro che a una viva morte, se possibil fusse che la morte vivesse. D’altra parte, se tu riguardi i fastidi, i disonori, i discontenti, i pericoli che avengano se per aventura la donzella s’ingravida, per certo tu dirai che l’amor della donzella sia da fuggire. Quante case si son rovinate per questo accidente! quanti uomini morti! quante famiglie disperse!
Silio. Dican pure che vi si truova rimedio.
Panfilo. I fisici non acconsentano a cotal opinione, e l’esperienza dimostra la opinion loro esser falsa, e delle dieci le nove si scuoprano: però il Boccaccio con la novella