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accendendosi per fama d’altri, non solo s’infiamma ed ama una cosa ch’egli solo stimi e buona e bella, ma anco di cosa, la quale, se non è perfetta, almeno è stimata da molti per tale. Né lungo tempo si può ingannare, perché, udendo ragionare del valore, delle bellezze, delle virtú e della bontá d’alcuno, subito s’infiamma. Ed, essendo Amore desiderio di fruire della cosa stimata bella, o vogliam dir buona, si brama d’esser tale; e questo ho per verissima specie d’Amore. Perché non solamente per l’affezzione, ch’altri porta ad una cosa che prima s’abbia veduta, s’accende; ma di piú, e che meglio è, per generale opinion d’altri, come si legge di Gerbino e della figliuola del re di Tunisi, e d’Anichino, senza le novelle di molti altri.
Raverta. Certo, non è dubbio che non si possa amare e meglio non s’ami, per fama, altrui; cioè che anco l’amor non sia piú perfetto di quel ch’egli è, se per gli occhi altri s’infiamma. E sempre s’amerá cosa molto apprezzata d’altri, e non mai cosa vile o di poco valore.
Baffa. Essendo gli occhi le prime guide in amore, non so come io mi debba credere che per fama innamorar si possa.
Raverta. Questo è facile: perché, tosto che vi perviene agli orecchi la notizia d’alcuna cosa degna e bella, allora gli occhi, diventando invisibili, corrono a contemplarla, e gli pare di vederla e comprenderla visibilmente, e nella mente formano la sua idea, la quale vi tien desta l’anima che brama anco effettualmente vederla. Come fe’ Lodovico, il quale si parti da Parigi e venne a Bologna per vedere se conformi erano le bellezze di madonna Beatrice alla fama che all’orecchie gli era pervenuta. Si legge ancora che Gianfré Rudel, signor di Blaia, s’innamorò per fama della contessa di Tripoli, senza averla mai veduta, solamente per averla udita molto commendare dai peregrini che venivano d’Antiochia. E, per vederla messosi in ordine, facendo il viaggio per mare, navigando infermò; e, giunto a Tripoli ammalato, la contessa l’andò a visitare. Onde, ringraziato Iddio che gli avesse prolungata la vita tanto che avesse veduta colei che tanto desiava con gli occhi del corpo