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Raverta. Dicevate che il re sempre voleva quella giovane, cosí morta come era, appresso di sé...
Baffa. È vero.
Domeniche., e fuor di modo sentiva grandissimo cordoglio se alcuno fosse stato ardito a riprenderlo di questo suo amore. Di che tutto il popolo, temendo la disgrazia della corona, in strana maniera vivea doglioso; e tanto piu s’affliggeva, quanto maggiormente l’amor suo era conosciuto vano e senza rimedio. E per ultimo consiglio non sapevano che meglio operare, se non orazioni a Dio, ché, s’era per Io meglio, gli togliesse oggimai tal fantasia ed amore dell’anima e del core. Tra gli altri che supplicavano per lui, fu un vescovo, suo confessore, uomo di santa vita e di buoni costumi, grato e caro a Dio, il quale, conoscendo il re nell’altre sue cose moderato e d’onesta vita, di questa sua vanitá gravissimo dolor sentiva. Avenne che, dormendo egli una notte, gli apparve l’angelo in sonno, e gli disse che dovesse andare dove che il re teneva il corpo morto, e vedesse ciò ch’avesse sotto la lingua, e quello che vi trovava ne levasse, ché subito l’imperatore in sé tornerebbe e sarebbe libero di tale amore.
Baffa. Vi andò e fecelo?
Domenichi. Udite. Svegliato il santo uomo, e fuor di misura lieto, e non vedendo l’ora di conoscere se ciò ch’avea veduto dormendo fosse vero vegghiando, se n’andò la mattina alla corte, e, con buon modo impetrata grazia da Sua Maestá che le lasciasse vedere il corpo di colei che tanto amava, lá se n’andò dov’era, e cosí, mettendole le dita nella bocca, ritrovò sotto la lingua di lei una pietra legata in oro. La quale portata con seco, subito il re, ritornato in se medesimo, conobbe l’error suo ed incontanente fece levar via quel corpo e sepellire, non avendogli piú tanto o quanto di quell’affezzione che di prima gli avea grandissima. Perché tutta la gente se ne maravigliava, lodando e ringraziando Iddio di cosí subita e non sperata mutazione.
Baffa. Anco dei sogni e delle visioni si verificano.
Domenichi. Si, e spesse volte. Vedete come Lisabetta vide il suo Lorenzo, in visione, morto dai fratelli di lei.