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Baffa. So che ponete cura a ogni minima cosa, ma neanco per questo vi lascerò riposare. Si che ditemi qual sia maggior difficultá: acquistare la grazia dell’amata o mantenersi in quella?
Domenichi. Il mantenersela, senz’alcun dubbio, perché ogni cosa piú di leggiero s’acquista che non si mantiene.
Baffa. Anzi no: ché un padre di famiglia patirá maggiore affanno in acquistar la robba che non fará a conservarla; perché quella operazione gli sará industriosa e fatichevole, questa leggierissima e di poco momento. Si che maggior fatica mi pare l’acquistare che il conservare.
Domenichi. Perdonatemi, signora mia, voi séte in errore: perché cotesta è comparazion molto diversa dalla domanda che mi faceste. Altro è acquistare e mantenersi la grazia d’una persona che s’ama, che non è l’acquistar facultá ed accumular dinari. E, se al primo tratto vogliamo citare similitudini, ditemi: Iddio non dá egli a tutti noi la grazia sua? Se ne la dá, come si crede, questo è pure sua bontá e misericordia. Ma noi, che lasciamo le dritte vie, per lo piú, male ce la sappiamo conservare. Onde procede ciò? Procede solo perché non ci basta avere la grazia sua, se con le buone opere ancora non la conserviamo. Ma, per lasciare queste cose e parlare naturalmente, vi dico esser piú difficultá a mantenersi nella grazia della donna che in acquistarla.
Baffa. Giá, non m’avete ancora detto la cagione.
Domenichi. Dirovvi. Prima che noi siamo posti sotto l’imperio della donna e che noi abbiamo acquistato la grazia sua, siamo liberi ; tosto che col servirla e compiacerla siamo pervenuti ad essere accettati per amanti, Amore ne rende suoi servi; e qui bisogna l’industria, qui la fatica, qui la perseveranza per conservarsi nella grazia sua. Perché talora, mosse da’ suoi vani appetiti, vogliono di ciò che loro aggrada esser compiaciute. Ed oltra ciò, non bisogna tener piú quella suprema strada di prima, ma una di mezzo, ed in tutto esser privi d’ogni altro piacere. Perché, se la donna, di cui tu hai la grazia acquistata, sospetterá che per transtullo o per altro l’amante sta inclinato ad alcun diletto, di subito assalita da fiero sdegno, parendole