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ragione è questa: ch’amando non siamo in nostro potere, anzi soggetti a quello ed alla cosa amata viviamo. Laonde parte del discorso nostro vero n’è tolto alle volte, ed alle volte la intelligenza e ’l vedere accresciuto, si come piú s’accostiamo all’appetito o alla ragione. Ed ora parlo dell’amore umano, di maniera che piú non operiamo quel che faressimo, se non fossimo dati a compiacere a chi di noi tien la miglior parte. Perché Amore ne apre gli occhi e ne fa giudiciosi, si come anco ne accieca, ne priva di giudicio e totalmente alle volte ne rende, di liberi, servi. Che renda piú l’uomo savio o pazzo, io terrò sempre l’openion contraria che tiene il vulgo, il quale stima tutti gli amanti esser pazzi. Non è vero; anzi gli rende savi ed aveduti; e di questi, se non tutti, assaissimi se ne veggono, i quali, prima che siano stati sottoposti ad Amore, erano sfrenati, di leggier cervello, privi di giudicio ed indiscreti, che, messo il desiderio suo a seguire Amore e divenuti amanti, si sono fatti moderati, ingeniosi e discretissimi. Hanno lasciato tutti i cattivi andamenti e si sono dilungati dai vizi ed accostati alla virtú. E di piú quelli eh’erano pazzi dado vero sono diventati savissimi ed hanno mutato vita, come fece Cimone, innamorato d’Ifigenia. Onde questa è una delle potenze d’Amore.

Baffa. Non fa egli anco diventare l’uomo, e cosí la donna, di savi pazzi, come fece Lucrezio? Ché sará altro che novelle, il quale prima impazzi, e poi da se stesso s’ainazzò.

Raverta. Fallo medesimamente, e s’ hanno veduto di savissimi che, soggetti ad Amore e però fatti ciechi, son divenuti favola del vulgo ed hanno operato cose vergognosissime, e di maniera sono impazziti che hanno rivolto in se stessi le proprie mani. Ma questo non procede d’Amore, anzi da bestiale furore e da sfrenata libidine, come piú apertamente, ragionandosi del vero amore, conoscerete, ché ora di quel non si ragiona. Ma, continuando di questo, dico Ch’Amore inalza gli animi a cose elevate, Amore fa gli amanti esperti, Amore è investigatore di tutti i cuori. Onde il vulgo ignorante è quello che sotto l’imperio d’Amore divien pazzo. E s’alcuno, discreto in tutte l’altre cose, si lascia trasportare d’Amore tanto ch’esca fuori di se, questa