Pagina:Trattati d'amore del Cinquecento, 1912 – BEIC 1945064.djvu/10

4 trattati d'amore del cinquecento


quali, come ch’io legga ed intenda (ché, s’altramente fosse, sarebbe uno sprezzargli), nondimeno molte volte mi restano dei dubbi e degli argomenti ch’io soglio fare irresoluti, la qual cosa, ragionando co’ pari vostri, non mi può intra venire. E pure ora a questo termine io mi ritrovava, mentre io era tutta rivolta con l’animo a considerare la diffinizione data ad Amore da Leone ebreo, la quale molto mi piace per quel poco che con l’ingegno mio io posso discorrere. Ma, rivolgendo di molti libri, non m’è per anco venuto fatto di ritrovare una diffinizione d’Amore che serva in generale; onde a miglior tempo non potevate giungere, poiché da voi son certa di rimanere intieramente sodisfatta.

Raverta. Se dall’opre di quello ebreo che si divinamente n’ ha scritto, dai bellissimi dialoghi dello eccellentissimo Sperone e da quelle del dottissimo Piccoluomini, libri a voi famigliarissimi, voi non rimanete contenta, molto meno di me v’appagherete voi. Onde, signora Francesca, molto m’incresce non potervi servire.

Baffa. Egli è vero ch’io mi chiamo più che sodisfatta di quanto eglino ed altri n’hanno scritto; ma, perché aspetto oggi il Campesano, il quale, se tutte le promesse sono debiti, è mio debitore di raguagliarmi di molte cose d’intorno d’Amore ed in generale di diffinirmelo, desidero intendere alcuna cosa di momento in questa materia per potermi opporre alle sue ragioni, accioché di liggiero e senza contesa avere non passino le sue dimostrazioni.

Raverta. Ben potete fidarvi di lui, perch’egli non è per dirvi cosa, la quale non abbia da stare ad ogni paragone.

Baffa. È vero. Nondimeno, recando sempre alcuna cosa in contrario, talora si viene più facilmente a ritrovare la verità. E però, di grazia, non vi sia grave dirmi che diffinizione si potesse dare ad Amore che servisse in generale.

Raverta. Cosi dunque sproveduto m’assaltate, senza pur darmi un minimo termine? Ma, se cercate cosa per arguire ad alcuna delle sue ragioni e volendo apprendere da questo mio improviso ragionamento ciò che sarò per dirvi io, tutto passerà