Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu/49

46 SOFOCLE 781-802

Tutta la folla, come vide il giovine
piombar dal cocchio, un grido alto levò;
ché compiè tali gesta, ebbe tal sorte,
or trascinato al suolo, ora mostrando
volte al cielo le gambe, insin che a stento
a frenare i corsier’ valser gli aurighi,
e lui sciolser, cosí brutto di sangue,
che nessun degli amici il corpo misero
potuto avrebbe ravvisare; e súbito
sopra una pira l’arsero. E in un piccolo
bronzo, converso il suo gran corpo in cenere,
genti Focesi a ciò preposte recano,
perché nel patrio suolo abbia sepolcro.
Questi gli eventi, anche a narrarli acerbi;
ma per chi vide come noi vedemmo,
non v’ha sciagura ch’io piú trista reputi.
corifea
Ahimè, ahimè, dalle radici spenta
tutta è la stirpe dei signori antichi!
clitemnestra
Oh Giove, e che? Dovrò chiamare prosperi
questi eventi, o dogliosi, e a me pur utili?
Tristo, col mal dei miei serbar la vita!
aio
Donna, pei detti miei, ché ti disanimi?