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298-322 I SATIRI ALLA CACCIA 241

CILLENE
Né da parte di padre è ladro il pargolo,
né agli avi suoi materni il furto piacque.
Quando c’è furto, il reo devi cercarlo
fra la povera gente. Invece questo
è benestante! Bada alla sua nascita,
e imputa certe bricconate a chi
spettano. A questo no. Sempre ragazzo
tu! Per quanto sii già giovanottone,
con quel po’ po’ di barba rossa in fiore,
inuzzolisci come un becco. Smetti
di sciorinare, a gran sollazzo, quella
zucca pelata! A chi spampana certe
citrullaggini, certe buffonate,
i Numi poi glie la faran pagare.
Vedrai che sarò io l’ultima a ridere.
SATIRI
Antistrofe
Mulina pure parole in tondo,
sin che piacere ti fa: raccontaci
la piú pulita storia del mondo;
ma tanto questa non me l’ingoio,
che il pargoletto che un tal giocàttolo
formò, cucendo striscie di cuoio,
rubò le pelli d’un altro armento,
non già di quello del Dio fatidico.
Dunque, d’andarmene non me la sento.
Mancano circa sei versi; poi continua il battibecco.
CORIFEO
Se bricconate fa, certo è briccone.