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116-137 I SATIRI ALLA CACCIA 229

SATIRI
Da’ retta a me.
SILENO
Bell’aiuto mi date, alla ricerca!
SATIRI
Presta orecchio un momento a questo affare
che mi colpisce, che mi sbigottisce:
un rumor che mai niuno udí fra gli uomini.
SILENO
tende l’orecchio, non sente nulla, e scoppia indignato.
D’un rumore temete e sbigottite,
corpacci sozzi, impasti di motriglia,
bestioni i piú vigliacchi che ci siano,
che vedete in ogni ombra una befana,
che sgomentate d’ogni cosa, gente
senza nervi, cialtrona, pecorona,
che non siete che ciccia, lingua e bischero,
sodi a parole, e quando siamo al bello
sbucciafatiche! E siete sangue mio,
bestioni tutti codardia! D’un babbo
che tanti e tanti della sua prodezza
giovanile trofei lasciò negli antri
delle Ninfe, che mai non mosse a fuga,
né servo fu, né paventò per l’ululo
delle fiere montane, anzi compie’
fior di prodezze. Adesso, questa fama
immacolata, la insozzate voi.