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222 SOFOCLE

* Alle tribú giunsi dei Traci, ai Tessali,
alla terra beota, al suol dei Dori:
nelle impervie regioni eccomi adesso
della Ninfa Cillene. Ora, se qui
v’è bifolco ad udirmi, o pecoraro,
o carbonaro, o satirello alpestre
figlio di Ninfa, a tutti quanti annuncio:
chiunque scuopra il ladro di Peone,
per lui c’è pronta súbito la taglia.*

SILENO
appena Apollo ha pronunciato il bando arriva di corsa.
Appena udii che tu gridavi, appena
t’udii lanciare ad alta voce il bando,
con quella fretta che si può richiedere
ad un vecchietto, o Febo, mi lanciai
di corsa qui, per farti un buon ufficio.
E se conduco a termine la caccia,
cinga un araldo alla mia fronte l’oro
* che tieni pronto, innanzi alla tua soglia.
E i figli miei, ch’àn gli occhi aguzzi, aiuto
daranno a me, se la promessa serbi.
APOLLO
Trovami i bovi, ed io ti darò l’oro.
SILENO
Avrai la greggia. Ma sanziona il patto.