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204 | SOFOCLE |
Che Apollodoro abbia tolte appunto dal dramma di Sofocle queste notizie, non lo giurerei. Certo il soggetto par fatto apposta per un dramma satiresco. E un paio di versi mi pare contengano una sconcia beffa dei satiri che non pigliavano troppo sul serio quei tuoni:
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- Or or ti coglie l’alito fulmineo
- del tuono e della puzza.
Pochi altri frammentini possedevamo di Sofocle prima della nuova scoperta. Ma non crederei impossibile che a lui appartenesse un altro grazioso frammento, trovato anch’esso ad Ossirinco, e pubblicato nell’ottavo volume dei papiri. In esso vediamo i satirelli presentarsi ad un certo Oinèo, e chiedergli, non sappiamo perché né con qual diritto, che consegni ad essi una fanciulla. Oinèo li interroga prima su l'esser loro. Ed essi presentano il seguente biglietto da visita.
- Te lo diremo. Zerbinotti siamo,
- figli di Ninfe, famuli di Bacco,
- casigliani dei Numi. E non c’è arte
- che non si sappia: scherma con la lancia,
- gare di lotta, gare di cavalli,
- la corsa, il pugilato, il dente aguzzo,
- comporre canti in musica: sappiamo
- indovinare senza sbaglio quello
- che già si sa: la medicina a prova:
- le misure astronomiche: sappiamo
- ballar, mettere il becco nei misteri
- di sotterra: ti par tempo buttato?
- Tanta grazia di Dio, chiedi ed avrai
- quello che vuoi; ma dammi la ragazza.