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180 SOFOCLE 1211-1221

ERCOLE
Di’ quel che brami, e poi taci: ch’io soffro,
né le sottili tue parole intendo.
ILLO
Son qui per dirti di mia madre, a che
sia giunta, e come a mal suo grado errò.
ERCOLE
Mentovare tua madre osi, o tristissimo,
di tuo padre assassina, e sí ch’io t’oda?
ILLO
A un punto ella è che non si può tacerne.
ERCOLE
Gli antichi errori suoi tacere? Oh, no!
ILLO
Né quelli d’oggi: lo dovrai pur dire.
ERCOLE
Parla; ma fa’ che tu non sembri un tristo.
ILLO
Morta è, trafitta di colpi recenti.