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Entrano Illo, un vecchio, e servi che portano su una barella
Ercole privo di sensi.
ILLO
Ahimè, padre! Ahi me misero
per la tua sorte! Che deciderò?
Che debbo fare? Ahimè!
UN VECCHIO
Taci, o figlio, ché tu di tuo padre
furibondo, il selvaggio dolore
non ridèsti: ch’ei, pure cosí
prostrato, ancor vive. Le labbra
su, morditi, frénati.
ILLO
O vecchio,
è vivo? Che dici?