tranne me, tal cordoglio sostenne
di te, padre, ucciso con tanta 115vergogna, con tanta pietà.
Antisistema
Ma io non desisto
dai pianti, dagli ululi lunghi,
sin ch’io le ardentissime rote
degli astri, ed il giorno contempli. 120Come orbo dei figli usignuolo,
farò su le soglie paterne
suonar dei miei gemiti l’eco.
O d’Ade magion, di Persèfone,
o Dire terribili, o Ermète 125sotterraneo, o figlie dei Numi
Erinni, che sopra gli uccisi
per frode, vegliate, e sui talami
usurpati, movete al soccorso,
vendicate la strage del padre, 130e a me rimandate il fratello,
ché io, di tristezza la mora
da sola più regger non posso.
Durante queste parole d’Elettra entra nell’orchestra il Coro, di quindici giovinette di Micene. coro Strofe I
Elettra, Elettra, figlia
di sciagurata madre, e perché struggerti 135in questo eterno insazïato gemito
per tuo padre Agamennone,
che per l’inganno della madre subdola