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437-447 | LE TRACHINIE | 141 |
LICA
Alla regina Deianira, figlia
d’Enèo, d’Ercole sposa, ove pur gli occhi
non mi facciano inganno, e mia Signora.
VECCHIO
Questo da te, questo io saper volevo:
costei, tu dici, è tua signora?
LICA
Certo,
VECCHIO
E di qual pena tu degno ti reputi,
se verso lei tu sei scoperto infido?
LICA
Infido? Come? Che discorsi annaspi?
VECCHIO
Io no: sei tu, che vai cercando ambagi.
LICA
Parto; e fui pazzo che finor t’udii.
VECCHIO
No, se pria non dichiari un piccol punto.