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32 SOFOCLE 400-427


400non era tal che lo sciogliesse il primo
giunto! Occorreva l’arte del profeta!
Ma tu non dagli uccelli e non dai Numi
trar sapesti presagio. Invece io giunsi,
io, che nulla sapevo, Edipo; e muta
405la resi; e non il volo degli uccelli,
ma il senno mio mi fu maestro. E tu
a scacciare quest’uomo ora t’adoperi,
per la speranza di seder vicino
al soglio di Creonte? A calde lagrime
410tu col complice tuo purgar dovrete
la sozzura di Tebe. E se decrepito
non ti vedessi, le torture conscio
di quanto sei ribaldo ti farebbero.
corifeo
Le sue parole, le parole tue,
415figlie dell’ira a noi sembrano, Edipo.
Né l’ira or giova: anzi, cercar bisogna
che i responsi del Nume abbiano effetto.
tiresia
Sebben sei re, ben giusto è ch’io risponda
come tu mi parlasti: io n’ho diritto:
420ché non tuo servo, ma d’Apollo io sono,
né mio patrono sarà mai Creonte.
E poi che tu vituperi la mia
cecità, parlerò. Tu aperti hai gli occhi,
eppur non vedi in che sciagure sei,
425né dove abiti, né chi sono quelli
che vivono con te. Dimmi: sai forse
da chi sei nato? Dei tuoi cari, o vivi