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924-947 ANTIGONE 301

antigone
Strofe II
Ahi, mi schernite! Deh, pei Numi patrii,
925perché non attendete
ch’io sia lungi, e l’ingiuria
mi scagliate sul viso,
o patria, o della patria
cittadini opulenti?
930Voi, fontane dircèe,
te, sacra selva dell’equestre Tebe,
or testimoni invoco,
come, non pianta dagli amici, io movo,
e per che leggi, a un carcere, a un sepolcro,
935ad una fossa inaudita. Oh misera!
Ospite non di vivi
né di morti, non d’ombre
né d’uomini sarò.
corifeo
Giunta agli estremi limiti
940d’ardire, o figlia, sopra
l’eccelsa ara di Dirce
cadesti! Forse qualche
fallo paterno espii.

antigone
Antistrofe II
La piú dogliosa mia pena toccasti,
945il travagliato pianto
del padre mio, di tutta
la sciagura comune