Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) II.djvu/233

230 SOFOCLE 1791-1806

corifeo
Che compie’?
antigone
 Tutto ciò ch’ei desiava.
corifeo
Che cosa mai?
antigone
 Morí su terra estranea,
come bramava: sul suo giaciglio
s’addensa eterna l’oscurità.
1795E non gli mancano compianti e gemiti:
questo mio ciglio gonfio di lagrime,
o padre, sempre ti piangerà.
Né so, tapina me, come i tristi
crucci bandire potrò dall’anima,
1800che tu soletto cosí moristi.
ismene
.      .      .      .      .      .      .      .      .      .      .
Qual destino, o diletta,
cosí del padre orbate, misere noi, ci aspetta?
corifeo
Poiché felicemente giunse di vita al termine,
1805o care, cessi il lutto:
nessuno mai degli uomini le ambasce evita in tutto.