1770Lui non rapirono guerra né pelago,
ma l’invisibile plaga l’inghiotte,
come un arcano fato lo spinge.
Ahi, me tapina! Sopra le palpebre
nostre discese funerea notte. 1775Or come, in quale plaga romita,
su quali gonfi marini vortici,
sostenteremo la grama vita? ismene
Non so. L’Ade sanguineo m’uccida, e sia col vecchio
mio padre in morte unita: 1780ché la vita che, misere, ci attende, non è vita. corifeo
Conviene, ottime figlie, ciò che mandano i Superi
patir con alma forte.
Struggervi, a che? Spregevole non fu la vostra sorte.
Antistrofe antigone
V’ha dunque una brama di pianto? 1785Ché quanto a nessuno è diletto,
diletto pur m’era, quand’io, padre, stringerti
potevo al mio petto,
o caro, che adesso di tenebre un manto
ricopre sotterra. Scordato non mai 1790da me né da questa sarai.