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174 SOFOCLE 776-807

creonte
Di questa terra o nobili signori,
nuovo terror v’ha colti, io ben lo veggo
dagli occhi vostri, per la mia venuta.
Ma non temete, ma parola infausta
780non pronunciate: io qui non vengo a compiere
opera trista: ch’io son vecchio, e giungo
a una città, lo so bene, possente
quanto altra mai ne l’Ellade. Ma qui,
vecchio quale io mi sono, m’inviarono
785perché quest’uomo al suolo dei Cadmèi
convincessi a seguirmi; e non d’un solo
l’invito fu, ma tutti mi vi spinsero:
ché piú d’ogni altro, in Tebe, a sofferire
le pene di costui, me designava
790comunanza di stirpe. Or dunque, ascoltami,
misero Edipo, e torna alla tua patria:
il popol tutto dei Cadmèi t’invoca,
bene a diritto, ed io primo fra tutti,
tanto piú, quanto piú - se no, sarei
795il piú tristo fra gli uomini - m’affliggo
per le tue pene: ch’io ti vedo, o vecchio,
presso altra gente esule andare, o misero,
sempre ramingo, ed un’ancella sola
compagna all’errar tuo: ch’io non credeva
800che in tal miseria ruinar potesse
dove caduta adesso è questa misera,
che te cura e la tua povera vita,
con cibi mendicati, in tale età,
senza sorte di nozze, e preda al primo
805che in voi s’imbatta. O a me turpe rampogna,
e a te, meschino, e alla progenie tutta!
Tanta miseria ora conviene ascondere.