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66 SOFOCLE 829-838

movete a quelle d’orïente, e Aiace
cercate ove n’andò, con tristo auspicio:
ch’ora ben vedo ch’egli m’ingannò,
che fui bandita dall’antica grazia.
Figlio, ahimè, che farò? Restar non posso.
Andrò, finché mi valgano le forze,
anche io colà. Affrettiamoci, andiamo:
non è momento da sostare, questo.
coro
Io sono pronto, e non solo a parole:
seguiranno veloci il piede e l’opera.

Tecmessa esce in furia. I corifei si dividono in due gruppi, e si
allontanano dalle due párodoi, lasciando vuota l’orchestra.
Qui interviene un cambiamento di scena, e si vede un luogo appartato
e solitario in riva al mare.