Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/91

64 SOFOCLE 799-816

con tali detti: ché piú ch’uom presunse.
Ma, se vivrà per questo giorno, forse,
con, l’aiuto del Dio, salvo l’avremo.»
Cosí disse il profeta; e Teucro súbito
m’inviò dal consesso, a darti l’ordine
di custodirlo. E spento è, se saremo
frustrati; o nulla intende piú Calcante.
coro
Sciagurata Tecmessa, vieni, o misera,
odi quanto costui dice; ché al vivo
ci piaga, e sí, che niun lieto può esserne.
Dalla tenda esce Tecmessa con Eurisace.
tecmessa
Misera me, perché mi fate sorgere
dal mio riposo ancora, allor che avevo
tregua appena dai mali innumerabili?
coro
Odi quest'uomo, che sciagura annuncia
d’Aiace, tal che me ne duole il cuore.
tecmessa
Che dici, amico, ahimè? Siamo perduti?
araldo
La tua sorte non so; ma poco spero,
per Aiace, se uscito è dalla tenda.