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379-391 AIACE 41

coro
Augura il ben, ché per erronea cura
non sia la doglia piú che la sciagura.
aiace

Strofe II
Vedi l’ardito, l’impavido cuore
che nelle pugne mai seppe il terrore,
l’invitto contro ogni fiera selvaggia?
Chi mi schernisce adesso, ahi, chi m’oltraggia!
tecmessa
Non dir cosí, ti prego, Aiace re!
aiace
Lunge non vai? Non volgi altrove il pie’?
Ahimè!
tecmessa
Cedi, in nome dei Numi, e torna in te.
aiace
Ahi, me tapino, lasciai che di man mi sfuggissero gli empi,
e sui cornigeri bovi piombando, e su l’agili greggi,
il negro lor sangue versai.