ulisse 15O favella d’Atena, a me diletta
sopra tutte le Dee, come, sebbene
invisibile sei, giunge il tuo suono
a me distinto, e l’anima l’accoglie,
quale di bronzea búccina tirrena! 20Ed or, lo sai, sopra un nemico il passo
volgo, su Aiace dall’immane scudo:
Torme sue, non d’altrui, da un pezzo seguo.
Ch’egli ha compiuto un atto inconcepibile
contro noi, questa notte; ov’ei l’autore 25ne sia: che non abbiam certezza alcuna:
nel buio erriamo. Ed io mi sobbarcai
volonteroso a tal fatica. Or ora,
tutte distrutte le predate greggi
trovate abbiamo, coi pastori insieme, 30da mano d’uomo sterminate; e ognuno
a lui la colpa attribuisce. E a me
l’ha scoperto una scolta; e detto m’ha
che l’ha veduto per i campi, solo
balzar, con una spada ancor grondante. 35Su le sue tracce io subito mi lancio,
ed ora colgo qualche indizio, ed ora
sono sviato; né alcun v’è che possa
darmi notizie. Ma tu giungi in punto:
ché, già pria d’ora, e, d’ora innanzi, sempre 40il senno tuo per guida io prenderò. atena
Sapevo; e già da tempo, alla tua caccia,
spontanea custode, Ulisse, assisto.