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212 SOFOCLE 1526-1549

neottolemo
Sono anch’io del medesimo avviso.
ercole
Non sia dunque piú lungo l’indugio:
ché spira alla poppa
del legno propizia la brezza.
filottete
1530Or, partendo, la terra saluto.
Salve, o casa che me riparasti,
e voi, Ninfe degli umidi prati,
maschia romba del ponto alla spiaggia,
e tu, rupe sporgente, ove spesso
1535fu nell’antro bagnato il mio capo
dal flagello di Noto, ed il sònito
ripercosso degli ululi miei,
mentre ero nel turbine
degli spasimi, a me l’alpe d’Ermo
1540rimandò: voi, fontane, e tu, Licia
sorgente, io vi lascio, io vi lascio,
omai, quando a tanta speranza
mai non m’ero levato. O di Lemno
pianura, recinta dal mare,
1545concedimi prospera rotta,
ché illeso io pervenga là dove
la Gran Parca mi guida, e il volere
degli amici, ed il Dèmone, ch’arbitro
d’ogni cosa, compie’ questi eventi.