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986-1007 FILOTTETE 177

Ora, ingannato fui: che debbo fare?
Ma su via, dunque, in te ritorna, rendimelo.
Che dici? Taci? Son perduto, misero!
O doppia fauce della roccia, io torno
990a mani vuote a te: non ho piú modo
ond’io mi nutra: in questo speco, solo, ’
morrò di stento; e non pennuto augello
piú con le frecce, e non alpestre fiera
ucciderò, tapino; io stesso, morto,
995epula a chi già mi nutría, sarò:
quelli che già cacciai, me cacceranno:
espierò morte con morte, o misero,
mercè di tal, che d’ogni male ignaro
sembrava. Oh, possa tu morire... No!
1000Sappia io prima se avviso muterai...
se no, piombi su te la mala morte.
corifeo
Che faremo? Da te dipende, o principe,
partire, o di costui cedere ai voti.
neottolemo
Non solamente adesso, anzi da un pezzo
1005gran pietà di quest’uomo il cuor m’invade.
filottete
Abbi pietà, figlio, pei Numi; e biasimo
di te non dar, col derubarmi, agli uomini.