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172 | SOFOCLE | 914-927 |
neottolemo
Godo che, contro ogni speranza, vivere
915senza dolore, respirar ti veggo:
ché, durante il tuo mal, la tua sembianza
era quella d’un morto. Alzati, adesso;
o, se t’aggrada piú, ti leveranno
costoro: tardi non saranno al cómpito,
920quando cosí par bene a me e a te.
filottete
Grazie; e tu, come dici, alzami, o figlio,
lascia in pace costor, ché non si tedino
pria del tempo, pel lezzo: assai travaglio
sarà già, meco dimorar sul legno.
neottolemo
925Sia pur come tu vuoi. Lèvati, e appòggiati.
filottete
Fa cuor, mi leverò; ci sono avvezzo.
Al momento di porgergli il braccio, Neottolemo
ha un momento di turbamento, e si arresta.
neottolemo
Ahi, me misero! E adesso, che farò?