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154 SOFOCLE 627-651

mercante
Parlo. Quei due che ho nominati, Ulisse
il prepotente, e il figlio di Tidèo,
a questa volta navigano; e giuro
630han fatto che costui seco addurranno,
da parole convinto, oppure a forza.
Chiaro tutti gli Achivi Ulisse udirono
che ciò dicea: ché piú dell’altro, fede
egli nutria di compiere l’impresa.
neottolemo
635La cagione qual fu, che dopo tanto
volger di tempo, di costui gli Atrídi,
che l’avevan reietto, ebber pensiero?
Come n’ebber desio? Forza, vendetta
dei Numi fu, che l’empie opre puniscono?
mercante
640Io tutto, poiché tu forse l’ignori,
ti narrerò. Tra i figli era di Priamo
un nobile indovino, Eleno detto.
Lui questo Ulisse frodolento, l’uomo
di fama infame obbrobriosa, prese,
645una notte che uscito era dal campo,
solo, in lacci lo avvinse, lo condusse,
agli Achei, lo mostrò, fulgida preda.
Profezie d’ogni specie ei compartí;
e d’Ilio, disse, che abbattuta al suolo
650non l’avrebbero mai, se pria convinto
non avesser costui, tratto dall’isola