Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/171

144 SOFOCLE 448-464

neottolemo
Trista è la sorte sua, però che Antìloco,
il figlio suo, non è tra i vivi, è spento.
filottete
150Ahimè, due mi dicesti che non mai
udir voluto avrei che spenti fossero.
Ahi, ahi, che più sperar, quando costoro
son morti, e Ulisse vive, ei che dovrebbe
sparire invece, e udirsene la morte.
neottolemo
155Furbo è colui; ma spesso inciampo trovano
sin le astuzie dei furbi, o Filottete.
filottete
E dimmi, per gli Dei, dov’era Pàtroclo,
del padre tuo l’amico dilettissimo?
neottolemo
Morto era anch’egli. E questo in breve sappi:
160che niun dei tristi volentieri prende
per sé la guerra, e sempre i buoni sceglie.
filottete
Fartene fede posso anch’io. Per questo
chiederti voglio che ne sia d un uomo
turpe, ma furbo, e di lingua sacrilega.