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IL CICLOPE 277

ne rodi la carne coi sozzi tuoi denti,
levata appena dai carboni ardenti!

tutto il coro

Non me n’offrire, non me n’offrire!
Solo soletto impinza la sentina.
Lungi da me quest’antro,
lungi la carneficina,
l’immondo rito che il Ciclope celebra
etnèo, che pappa tanto volentieri
ciccia di forestieri.