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IL CICLOPE 255

presso cadenti sorgive linfe,
né stilla gocce d’ambra la vite,
né tra le Ninfe
in Nisa l’inno bacchico intono
per Afrodite,
su la cui traccia spingeami a volo
con le Baccanti dal bianco pie’.
Oh caro Bacco, dove, o diletto, vagando solo,
scuoti le anella del biondo crine?
Io, tuo ministro, servo il monòcolo
Ciclope, ed erro, cinto di misere
vesti caprine,
lungi da te!