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238 | EURIPIDE |
Quale gagliardo lottator, quale uomo |
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Ed eccoci al Ciclope, che, a parte il suo pregio intrinseco, serve a darci assai bene un’idea delle leggi che i poeti imponevano a sé stessi componendo un dramma satiresco (Figura 3).
Una delle norme principali era quella ricordata in un luogo famoso dell’arte poetica d’Orazio:
Ne quicumque Deus, quicumque adhibebitur heros
regali conspectus in auro nuper et ostro
migret in obscuras humili sermone tabernas.
A questa norma non si attenevano davvero i poeti comici, quando nelle loro commedie introducevano Numi ed eroi. Basta ricordare l’Ermete de La Pace e l’Ercole de Gli Uccelli d’Aristofane, e, soprattutto, il Diòniso de Le Rane, perfettissimo esempio di buffonaggine e di pulcinellismo.