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Entra Teoclimeno. Lo seguono servi, alcuni dei quali portano cani al guinzaglio.

teoclimeno

Salve, o tomba del padre! All’uscio presso
per questo, seppellir, Pròteo ti feci,
per salutarti: entrando, uscendo, sempre
Teoclimèno ti saluta, o padre.
Famigli, i cani e i lacci per le fiere
voi riportate nella reggia. Ora, io
molto me stesso rampognai, perché
non mando a morte i malfattori. So
che un uomo è giunto in questa terra, un Èlleno,
sicuramente, e le vedette ha eluse,
certo a spiare, od a tentare il ratto
d’Elena. Se sarà preso, morrà.
Si accorge che Elena non è piú sulla tomba.

Ehi ehi!
Tutto, mi sembra, già compiuto io trovo.
Abbandonato questo avel, di Tíndaro
fugge la figlia via da questa terra.
Oè, famigli, sfilate le spranghe,