stringo la figlia, che pria cantarono
felice, delle faci al bagliore,
i due frateili dai corsier’ candidi.
Dalla mia casa gli Dei ti rapirono;
ma a sorte di quella
migliore ti spinge la forza celeste.
elena
Prima il mal, poscia il bene, mio consorte, ci annoda:
dell’esito prospero,
sia pur cosí tardo, ch’io goda.
menelao
Godi: e poiché due siamo, anch’io dirò:
non sia l’uno felice e l’altro no.
elena
Amiche, amiche, le antiche lagrime
bastano, bastano gli antichi affanni:
lo sposo abbraccio mio, che da Troia
attesi attesi tanti e tanti anni.
menelao
Tu mi abbracci io t’abbraccio. Oh, dopo quanto,
compresi, a stento, della Dea l’inganno!
Or le mie lagrime sono di gioia,
non piú d’affanno.